La Cina, che fino a poco tempo fa rappresentava principalmente una piattaforma di produzione, approvvigionamento ed esportazione, diventa sempre più rilevante quale fonte di IDE.
Secondo quanto è emerso dal Rapporto Annuale della Fondazione Italia Cina - che raccoglie ricerche, analisi di rischio e previsioni nel breve-medio periodo sul Dragone - l’economia cinese, quest’anno, continuerà a crescere a un tasso superiore al 7%, come è previsto anche dal Dodicesimo Piano Quinquennale. Le esportazioni, che lo scorso anno sono cresciute del 20,3%, considerato il probabile indebolimento della domanda estera, dovrebbero incrementare del 10%. Gli IDE (investimenti diretti esteri), che nel 2011 hanno registrato un tasso di crescita piuttosto alto (del 13,15%), continueranno a ad aumentare: secondo il World Investment Report 2011 dell’UNCTAD, il Dragone - preceduto solo dagli Stati Uniti quanto ad attrazione di investimenti diretti esteri - rimarrà, per i prossimi tre anni, tra le destinazioni maggiormente gettonate per gli IDE.
Per quanto riguarda l’inflazione, si prevede che quest’anno resterà stabile all’4-5%; inoltre, è probabile che Pechino continui la rivalutazione dello yuan rispetto al dollaro americano.
Infine, il costo del lavoro crescerà ancora grazie a un mercato sempre più dinamico e agli sforzi del Governo per aumentare i livelli salariali e tutto quanto comporta il rispetto dei diritti dei lavoratori: Pechino si sta impegnando ad aumentare i salari minimi ogni anno e punta a raggiungere un raddoppio degli stessi entro la fine del 2015.
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