Prosegue l’impegno della Repubblica Popolare nell’energia verde, annunciato già tra gli obiettivi del Piano Quinquennale 2011-2015: ora il Paese asiatico si classifica primo sia per l’eolico che per il solare.
Gli investimenti cinesi nelle energie rinnovabili sono in continuo incremento ed entro il 2011 il governo promette che il 10% del consumo energetico nazionale dovrà provenire da fonti “verdi”. Secondo il rapporto 2010 “Who’s winning the Clean Energy Race” della Pew Charitable Trusts, la Cina sarebbe al primo posto tra i Paesi che investono maggiormente nell’energia pulita, avendo superato nella classifica mondiale Stati Uniti e Germania. Lo scorso anno, infatti, il Dragone ha messo a disposizione 54,4 miliardi di dollari (38 miliardi di euro) per il settore delle energie sostenibili. Sempre a gennaio di quest’anno, inoltre, la Cina si era aggiudicata il primato anche nella produzione di energia da fonti eoliche, secondo l’indagine della American Wind Energy Association.
Allo stesso modo, nell’ambito solare la politica locale si sta impegnando molto ed un esempio illustre è dato dalla città di Rizhao, modello d’eccellenza per ciò che riguarda lo sfruttamento dell’energia dal sole. La metropoli, di circa 3 milioni di abitanti, si trova nello Shandong, a Nord del Paese, e qui l’amministrazione si è convertita radicalmente al solare, sostenuta anche da incentivi privati e offrendo facilitazioni per le imprese. Il 99% degli edifici cittadini è dotato di pannelli fotovoltaici e solari termici per il riscaldamento; 6.000 abitazioni usano l’energia solare per cucinare così come 60.000 fattorie ne usufruiscono per la produzione rurale. Il sole, inoltre, permette il funzionamento dell’illuminazione stradale e dei semafori. Per tale iniziative, Rizhao è stata definita la “città del futuro” e risulta tra le 13 migliori città al mondo per progetti innovativi e tutela dell’ambiente. I successi ottenuti tramite il rinnovabile sono molteplici: i prezzi degli impianti fotovoltaici ora sono pari a quelli degli impianti energetici tradizionali e lo sviluppo dell’energia pulita sta attirando numerosi investitori stranieri, tra cui Daewoo, che hanno contribuito a portare danaro per la costruzione di nuove infrastrutture.
L’Italia, comunque, non si posiziona male nella classifica della Pew Charitable, piazzandosi quarta. Tuttavia, i produttori italiani non godono di una buona posizione nel settore rinnovabile, sfruttando poco le potenzialità. L’esempio cinese e le opportunità in aree come quella di Rizhao potrebbero essere lo spunto per lo sviluppo del comparto.
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