La China Policy Institute dell’Università di Nottingham ha recentemente realizzato un progetto denominato ChineseviewsofEU (Disaggregating Chinese perceptions of the EU and the implications for the EU’s China policy) volto allo studio della percezione che i cinesi hanno dell’UE. L’indagine si pone come obiettivo la possibilità di migliorare i rapporti tra i due partner commerciali potenziando le istituzioni europee nell’ambito economico, politico, culturale ed educativo. Lo studio è stato condotto analizzando campioni eterogenei di segmenti cinesi tra cui: grande pubblico, ufficiali governativi, intellettuali, uomini d’affari, operatori dei media, attivisti di ONG. In seguito, i risultati dell’indagine sono stati resi noti in occasione di una conferenza internazionale tenutasi a Londra nel febbraio scorso.
Ciò che è merso dal progetto è che i cinesi hanno una percezione delle istituzioni europee filtrata dai media nazionali, i quali danno loro una visione piuttosto superficiale delle dinamiche politiche del Vecchio Continente: pur sapendo che la UE è l’organizzazione che guida l’Europa, la popolazione asiatica non è a conoscenza delle difficoltà e le problematiche interne. Dal punto di vista sociale, invece, molti cinesi hanno alcuni pregiudizi negativi nei confronti degli europei, ritenendoli maleducati e inaffidabili, motivo per cui tendono a mantenere un atteggiamento negativo nei primi contatti con gli operatori occidentali.
Tale studio ora potrà servire per rafforzare la politica europea, ma anche le realtà economiche, culturali e formative che possano contribuire a migliorare i rapporti con la Cina. A beneficiarne sarebbero, in primis, gli investitori esteri, i quali avrebbero così meno difficoltà a stabilire contatti e relazioni basate sulla fiducia con i partner cinesi. Risulta, infatti, fondamentale nel business conoscere quali sono gli stereotipi negativi che impediscono legami solidi tra Occidente e Oriente per gestirli poi al meglio.
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