Dall’Expo di Shanghai si intravedono nuove opportunità di business per le imprese italiane, in particolare in due settori: l’urbanizzazione (nel 2020 si stima che saranno 220 le città cinesi con più di un milione di abitanti) e la sostenibilità ambientale (la Cina, infatti, deve ridurre le emissioni di CO2 ed il consumo energetico). Secondo la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, presente nel paese asiatico per la missione di sistema italiana, sarà proprio la green economy il futuro degli investimenti italiani in Cina, campo in cui il nostro paese potrà eccellere grazie all’elevato sviluppo tecnologico di cui dispone.
Il Made in Italy in Cina è già un grande successo, lo dimostra l’afflusso di visitatori ed il gradimento dimostrato per il Padiglione italiano presente all’Esposizione Universale di Shanghai. Proprio a Shanghai, durante il convegno organizzato da Intesa Sanpaolo sull’efficienza energetica ed i sistemi urbani, è emerso che nel 2030 il 15% delle emissioni di CO2 proverrà dalla Cina.
Oltre agli investimenti nel settore, saranno importanti anche le collaborazioni tra imprese; ne è un esempio Enel, che è già acquirente privato di certificati di emissioni di CO2 in Cina.
Il Made in Italy in Cina è già un grande successo, lo dimostra l’afflusso di visitatori ed il gradimento dimostrato per il Padiglione italiano presente all’Esposizione Universale di Shanghai. Proprio a Shanghai, durante il convegno organizzato da Intesa Sanpaolo sull’efficienza energetica ed i sistemi urbani, è emerso che nel 2030 il 15% delle emissioni di CO2 proverrà dalla Cina.
Oltre agli investimenti nel settore, saranno importanti anche le collaborazioni tra imprese; ne è un esempio Enel, che è già acquirente privato di certificati di emissioni di CO2 in Cina.
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