La scorsa settimana un nuovo sciopero in Cina si è verificato nell’azienda subappaltatrice della casa automobilistica giapponese Toyota, la Toyoda Gosei. La manifestazione di protesta, che pare sia durata solo 24 ore, ha comportato il blocco della produzione per l’intera giornata, con il rischio di una sospensione prolungata dell’attività. La causa dello sciopero è stata ancora una volta la questione dei salari.
Dal maggio scorso sono stati dodici gli scioperi verificatesi nella parte settentrionale del paese, e hanno coinvolto diverse compagnie, tra cui, oltre la Honda, Sharp Electronics e Nikon. Tutte le proteste hanno riguardato il problema dei salari bassi e si sono risolti con l’aumento dei compensi. L’organo del Partito Comunista, il Quotidiano del Popolo, ha dichiarato che le autorità del paese stanno operando per un generale miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Di certo, queste manifestazioni che stanno avvenendo in Cina negli ultimi mesi sono la dimostrazione di un complesso processo di modernizzazione del paese che, partendo dall’aspetto economico, si sta ora espandendo all’ambito sociale e politico.
Dal maggio scorso sono stati dodici gli scioperi verificatesi nella parte settentrionale del paese, e hanno coinvolto diverse compagnie, tra cui, oltre la Honda, Sharp Electronics e Nikon. Tutte le proteste hanno riguardato il problema dei salari bassi e si sono risolti con l’aumento dei compensi. L’organo del Partito Comunista, il Quotidiano del Popolo, ha dichiarato che le autorità del paese stanno operando per un generale miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Di certo, queste manifestazioni che stanno avvenendo in Cina negli ultimi mesi sono la dimostrazione di un complesso processo di modernizzazione del paese che, partendo dall’aspetto economico, si sta ora espandendo all’ambito sociale e politico.
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