E’ tuttora in corso la missione di sistema che Confindustria, Abi e Ice, con i ministeri dello Sviluppo Economico e degli Affari Esteri, hanno organizzato dal 30 maggio al 4 giugno e a cui partecipano 230 aziende, 600 imprenditori e 18 associazioni industriali. Si tratta della terza missione italiana nel paese asiatico, la prima fu nel 2004 e la seconda nel 2006. Per il governo è presente il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, il vice ministro allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso; per Confindustria partecipa la presidente, Emma Marcegaglia, il vice presidente per l’Internazionalizzazione, Paolo Zegna e il presidente della Piccola Industria, Vincenzo Boccia. Gli obiettivi della missione sono molteplici: rafforzare il commercio bilaterale tra Italia e Cina, cercando di raggiungere un interscambio paria a 40 miliardi di dollari; incrementare gli investimenti cinesi in Italia e quelli italiani in Cina; affiancare alla collaborazione già esistente nel settore manifatturiero anche quella nei campi d tecnologia ambientale ed efficienza energetica. La Cina rimane infatti una priorità per le imprese italiane e i dati dimostrano come la presenza italiana nella Repubblica Popolare sia in aumento: in aprile l’export è stato del +17%.
La prima tappa della missione si è svolta a Chongquing, città simbolo dello sviluppo economico del West cinese; si stima, infatti, che nel 2012 la sua popolazione raggiungerà i 40 milioni di persone. Inoltre la città è interessante anche per la sua tradizione manifatturiera; qui il governo cinese e operatori stranieri hanno già investito molto denaro facendone un importante centro per l’industria pesante, la produzione di motociclette ed automobili. Il 31 maggio ed il primo giugno a Chongquing si sono svolti seminari su automotive, energia e protezione ambientale, meccanica, tecnologie e beni di consumo, oltre ad un seminario per gli operatori cinesi dal titolo “Fare affari in Italia e opportunità di investimento”. Italia e Cina hanno inoltre firmato due accordi: il primo per la costituzione di un distretto agroalimentare sino-europeo e il secondo per il trasferimento del know-how italiano ai cinesi per la realizzazione di una vettura ibrida.
Ieri, 2 giungo, la delegazione si è fermata a Shanghai, dove si è svolta la giornata italiana dell’Esposizione Universale cinese. Alla manifestazione ha partecipato anche il commissario generale del governo per l’Expo, Beniamino Quintieri. Il padiglione italiano sta riscuotendo un grande successo all’Expo, ed è considerato il più attraente dell’Esposizione. Già nei primi giorni, infatti, aveva registrato il massimo della capienza quotidiana grazie ad un Made in Italy sempre più richiesto dagli stranieri.
La prima tappa della missione si è svolta a Chongquing, città simbolo dello sviluppo economico del West cinese; si stima, infatti, che nel 2012 la sua popolazione raggiungerà i 40 milioni di persone. Inoltre la città è interessante anche per la sua tradizione manifatturiera; qui il governo cinese e operatori stranieri hanno già investito molto denaro facendone un importante centro per l’industria pesante, la produzione di motociclette ed automobili. Il 31 maggio ed il primo giugno a Chongquing si sono svolti seminari su automotive, energia e protezione ambientale, meccanica, tecnologie e beni di consumo, oltre ad un seminario per gli operatori cinesi dal titolo “Fare affari in Italia e opportunità di investimento”. Italia e Cina hanno inoltre firmato due accordi: il primo per la costituzione di un distretto agroalimentare sino-europeo e il secondo per il trasferimento del know-how italiano ai cinesi per la realizzazione di una vettura ibrida.
Ieri, 2 giungo, la delegazione si è fermata a Shanghai, dove si è svolta la giornata italiana dell’Esposizione Universale cinese. Alla manifestazione ha partecipato anche il commissario generale del governo per l’Expo, Beniamino Quintieri. Il padiglione italiano sta riscuotendo un grande successo all’Expo, ed è considerato il più attraente dell’Esposizione. Già nei primi giorni, infatti, aveva registrato il massimo della capienza quotidiana grazie ad un Made in Italy sempre più richiesto dagli stranieri.
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