L’indebolimento della valuta europea ha ripercussioni anche nel mercato cinese: le autorità locali e gli esportatori starebbero prendendo le distanze dall’euro preferendo i pagamenti in dollari. Nei giorni scorsi erano addirittura circolate delle voci riguardanti una possibile riduzione della quota europea nelle riserve monetarie internazionali, ma Pechino ha provveduto immediatamente a smentire la notizia assicurando al contrario che “l’Europa si riconferma tra i mercati chiave”. Nonostante ciò gli operatori commerciali restano cauti e affermano che è necessario “essere molto prudenti in questi casi perché il rischio è quello di perdere gran parte dei profitti a causa di un tasso di cambio sfavorevole”. Gli stessi governi locali starebbero incitando gli esportatori ad effettuare transazioni nella moneta cinese o in dollari e a stipulare contratti a breve termine con i clienti europei. Eppure solo un anno fa le autorità cinesi avevano incoraggiato a fare transizioni in euro per diversificare le sue riserve valutarie, decisione motivata dal fatto che l’Europa è la prima destinazione delle merci cinesi. Oggi invece, con l’euro crollato del 17% rispetto allo yuan, sembra che ci sia una controtendenza pericolosa per gli operatori europei.
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