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martedì 13 dicembre 2011

Dagong abbassa il rating dell’Italia

Dagong ha declassato il debito pubblico italiano portandolo a “BBB” con outlook negativo. E’ l’unica agenzia di rating che posiziona l’Italia sotto il voto “A”.

L’agenzia di rating cinese ha declassato il debito pubblico del nostro Paese, portandolo da “A-“ a “BBB” con outlook sempre negativo. Lla decisione di Dagong è motivato dal fatto che l’Italia si trova in una fase di recessione che difficilmente riuscirà a superare nel medio termine. Secondo la società cinese, infatti, il governo Monti non basterà a risollevare le sorti del Belpaese: gli obiettivi di austerity e di taglio del deficit che l’esecutivo si è fissato per il 2011 sono troppo ambiziosi e la situazione politica italiana rimane ancora instabile e vulnerabile. Inoltre, secondo il Dragone l’Italia dipende troppo dalla Banca centrale europea per l’acquisto dei bond, il cui rendimento aumenterà a causa della crisi economica e finanziaria.
Il quadro negativo che dipinge l’agenzia cinese sfavorisce non poco il nostro Paese: gli investitori asiatici, che finora si sono sempre mostrati interessati alle opportunità dello Stivale, sono ora sfiduciati e temono i rischi derivanti dalla crisi del debito italiano. Tuttavia, il giudizio di Dagong è da considerare con cautela: si tratta di un ente nato nel 2010 come alternativa a Moody’s, Fitch e S&P, ma il cui controllo è ancora ignoto. Dagong si definisce una società privata, controllata solo da due soci, di cui uno sembra appartenga alla leadership cinese. Finora l’agenzia ha saputo intuire l’andamento di alcuni Paesi in almeno un’occasione, come nel caso del declassamento del debito americano, ma è anche stata accusata da accademici e quotidiani cinesi di oscurare le criticità di alcune società e compagni di investimento della Repubblica Popolare.

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