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martedì 6 dicembre 2011

Cina, la collaborazione con Marche e Umbria

La scorsa settimana, tra il 27 e il 30 novembre, alcuni imprenditori marchigiani e umbri hanno visitato Changsha e a Dalian, nell’ambito della missione economica delle due regioni in Cina.

Nell'ottobre dello scorso anno, i premier di Italia e Cina avevano stabilito di aumentare l'interscambio commerciale bilaterale e, in particolare, di portarlo a quota 80 miliardi di USD entro il 2015. Al fine di portare a compimento tale obiettivo, i due Paesi hanno cominciato ad avviare sempre più collaborazioni economico-commerciali, a livello provinciale-regionale: in quest’ambito, la collaborazione tra la Regione Marche e la Regione Umbria e le due città cinesi di Changsha (capoluogo della provincia dello Hunan) e  Dalian (nella provincia del Liaoning), assume un ruolo molto significativo.
Nel corso dell’intervista rilasciata congiuntamente ai media cinesi e a quelli italiani, in seguito alla visita nel capoluogo dello Hunan e nella città di Dalian, Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche, e Luigi Rossetti, direttore dell’area Internazionalizzazione della Regione Umbria, hanno manifestato il loro apprezzamento relativamente alla collaborazione economico-commerciale avviata con le due città. Circa le caratteristiche di tale cooperazione, Spacca ha dichiarato che con la provincia dello Hunan la collaborazione riguarda prevalentemente il settore meccanico e coinvolgerà la Fiat, mentre a Changsha è previsto un rapporto di cooperazione fra Zoomlion e CIFA Italia e, infine, con Dalian la cooperazione riguarderà le aziende operanti nel settore della moda.
Il presidente Spacca ha poi invitato le Pmi a prendere parte sempre più numerose ai progetti di collaborazione con il Dragone; citando la crisi del debito europeo che sta minacciando l'Italia, ha affermato che proprio in ragione di tale situazione le piccole e medie imprese italiane devono cogliere le opportunità offerte dalla Cina, facendo però attenzione all'aspetto qualitativo della collaborazione con il colosso asiatico, per poter garantire, appunto, la qualità e i risultati ed evitarne un’espansione eccessiva a livello quantitativo.

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