Oltre una decina di amministrazioni locali cinesi stanno ritardando i pagamenti degli interessi sui prestiti: situazione finanziaria critica
La situazione finanziaria delle amministrazioni locali cinesi sembra entrata in una fase di crisi da qualche tempo: molte sono le società controllate dai governi locali che hanno stanno ritardando i pagamenti degli interessi sui prestiti erogati dagli istituti di credito. Se ad ottobre 2011 a chiedere la proroga concessa dalla China Banking Regulatory Commission erano solo determinate agenzie finanziarie controllate da amministrazioni locali, ora sono sempre più le società maggiormente indebitate. Secondo le stime, infatti, una decina tra queste stanno posticipando i pagamenti per un valore complessivo di circa 3,6 miliardi di euro.
Nell’ottobre scorso erano state varate alcune manovre per venire incontro alle amministrazioni su questo fronte: era, dunque, stato avviato un progetto pilota che permetteva ai governi locali di finanziare il rispettivo debito pubblico, contrariamente a quanto previsto dalla riforma del 1994, che voleva centralizzare i conti degli enti locali. Ciò è stato possibile anche grazie alla creazione delle LIC (Local Invetsment Companies) nel 2008, agenzie semipubbliche che offrono come garanzia la terra di proprietà dello Stato in cambio di prestiti per realizzare infrastrutture, opere pubbliche e immobili.
A causa di questa complessità organizzativa, risulta difficile quantificare esattamente a quanti ammonti il debito pubblico delle amministrazioni locali: secondo i dati dell’Ufficio Nazionale dei Revisori dei Conti, il 25% del debito scadrà entro la fine del 2011, il 17% entro il 2012 e l’11% alla fine del 2013. Tuttavia, Standard & Poor’s fornisce un dato più allarmante in merito: nel 2009 risulta raddoppiato l’indebitamento delle società locali cinesi, a fronte, però, di un aumento delle entrate fiscali di solo il 20%.