Spesso si è soliti pensare che la
corruzione in Cina stia alla base della crescita economica del Partito
Comunista. Allo stesso tempo però bisogna considerare che essa può
rappresentare un fattore che può accelerarne la morte, dato che i cittadini
ordinari diventano sempre più irritati da una élite che sembra funzionare sempre
più come una cleptocrazia.
A partire dal 26 novembre 2011, Pechino
ha identificato 225 funzionari corrotti, 58 dei quali appartenenti agli alti
livelli, che hanno sottratto 2,5 miliardi di yuan (circa 320.000 euro). Il dato
più allarmante proviene dalla provincia del Guangdong dove sono 1.640 i funzionari
corrotti, 170 di loro tra i dirigenti di alto livello, che hanno sottratto
denaro per un totale di 115 miliardi di yuan (circa 15 miliardi di euro).Le cifre provengono da un registro, forse compilato da un centro di ricerca affiliato allo Stato e sono state rese note da The Epoch Times, un’azienda di informazione con sede a New York.
I dati ricevuti dalla rivista hanno indicato che oltre 7.101 funzionari corrotti sono fuggiti negli Stati Uniti, portando con loro 336 miliardi di yuan (circa 43 miliardi di euro). Gli USA rimangono ad oggi la destinazione preferita per i dirigenti cinesi in fuga, ma i Paesi con regolamentazione più morbida in materia di immigrazione (Cambogia, Thailandia e Birmania per esempio) sono popolari tra i burocrati di livello inferiore.
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