Un ulteriore segnale del rallentamento dell’economia cinese.
Secondo i dati pubblicati da Caixin Online, autorevole gruppo di informazione economica, le quattro grandi banche del Dragone (Bank of China, Industrial and Commercial Bank of China, China Constraction Bank e Agricultural Bank of China) hanno ridotto i prestiti nel mese di giugno: 190 miliardi di yuan (circa 23 miliardi di euro) contro i 250 miliardi erogati nel mese precedente (pari a 31 miliardi di euro).
Segnali di inceppamento della macchina del credito cinese erano apparsi già ad inizio anno ma ora la situazione è diversa. Se infatti nei mesi scorsi il calo dei nuovi prestiti era pilotato dal governo, desideroso di porre un freno al boom dei prestiti facili del biennio 2009-2011 e tagliare così l’inflazione, adesso sono le aziende che, a causa degli scarsi profitti e dell’elevato costo del capitale, usano maggiore prudenza.
La riduzione dei prestiti bancari, la prima dal 2008, costituisce un preoccupante sintomo dell’affanno dell’economia cinese che è cresciuta nel primo trimestre del 2012, solo dell’ 8,1%, registrando il più timido aumento di PIL degli ultimi 3 anni.
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