Un nuovo record nella percentuale di inquinamento dell’aria a causa dei festeggiamenti per il nuovo Anno.
Stando agli ultimi dati forniti da fonti ufficiali, la Cina sarebbe diventata per la prima volta nella sua storia, il primo importatore a livello mondiale di carbon fossile, la fonte di energia cd. “sporca”, un combustibile altamente inquinante. A questo si aggiungono purtroppo gli incrementi registrati nei livelli di inquinamento nel corso dei festeggiamenti in corso: sembra infatti che durante i due giorni di festeggiamenti in occasione dell’inizio dell’Anno del Dragone, i fuochi d’artificio abbiano fatto aumentare i particolati di Pechino fino a 1.600 microgrammi per metro cubo, un valore ottanta volte superiore rispetto ai livelli di inquinamento registrati la sera precedente. Da questi dati emerge la difficoltà riscontrata in Cina nel convincere le persone del fatto che l’inquinamento non dipende solo dalle emissioni industriali. Si pensi che solo nello scorso anno il gigante asiatico, che rappresenta il maggiore produttore di carbone al mondo, è stato costretto ad importarne 182,4 milioni di tonnellate per riuscire a soddisfare la domanda di energia dell’industria, registrando un aumento del 10,8% rispetto al 2010.
Il Premier cinese, Wen Jiabao, ha comunque sottolineato il fatto che “la Cina è impegnata attivamente nell’adozione delle tecnologie pulite e nello sviluppo delle fonti rinnovabili, ma almeno per il momento non può fare a meno del carbone, fonte indispensabile per sostenere il processo di industrializzazione e di urbanizzazione. La struttura economica della Cina negli anni da oggi al 2020 continuerà ad essere caratterizzata da bassa efficienza energetica, alto consumo di energia ed elevate emissioni”.
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