Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative alla Cina

martedì 17 gennaio 2012

Crollano prezzi e vendite degli immobili cinesi

Per controllare i prezzi sempre più elevati delle abitazioni, Pechino ha limitato la disponibilità di credito per i compratori e ha imposto più vincoli ai venditori: con i prezzi crollano però anche le vendite.

Considerando la scarsa disponibilità dei leader cinesi a discutere le loro priorità di politica economica con i partner stranieri e a rendere noti i dati relativi all’andamento generale dell’economia nazionale, gli analisti non si pronunciano, non azzardano previsioni sull’andamento futuro dell’economia del Dragone; tuttavia, è molto probabile che il rallentamento delle economie occidentali frenerà anche la crescita economica cinese.
Il settore che fa da traino alla crescita economica cinese, e al quale viene destinato almeno il 25% degli investimenti, è indubbiamente quello immobiliare, che costituire anche una preziosa fonte di reddito per molti investitori stranieri. Tuttavia, negli ultimi 24 mesi, le autorità hanno cercato di limitare la disponibilità di credito per i compratori e di imporre più vincoli sui venditori, al fine di controllare i sempre più elevati prezzi degli immobili. Le misure adottate da Pechino hanno raggiunto tale scopo, consentendo cioè un abbassamento dei prezzi delle abitazioni, ma hanno anche fatto crollare le vendite delle stesse, mettendo in difficoltà sia gli investitori, sia i compratori: da quando i costruttori hanno iniziato a promuovere a prezzi stracciati i loro appartamenti rimasti troppo a lungo invenduti, sul mercato si è creato un circolo vizioso dovuto al consolidarsi di un’aspettativa di costi - in progressivo calo - che induce i potenziali compratori, sicuri di poter ottenere prezzi ancora più bassi, a prolungare i tempi di acquisto. Ne è conseguito che nei primi dieci mesi dell’anno scorso, dei 3,6 miliardi di metri quadrati di superficie edificati, ne sono stati venduti solo 709 milioni: secondo molti analisti si può affermare che è scoppiata “la più grande bolla del secolo”. Tuttavia, per ora, Pechino sembra ostinarsi a mantenere i vincoli che hanno portato a tale situazione e il premier Wen Jiabao, nella speranza di poter risolvere tutte le difficoltà con l’incremento dei consumi, ha ribadito all’Occidente quanto, ancora oggi, possa essere vantaggioso spostare capitali in Cina; a tal riguardo, ha annunciato che a breve verrà messa a disposizione degli investitori una guida che segnalerà i settori più sicuri.

Nessun commento:

Posta un commento