Scatta l’allerta a Shanghai per l’acqua potabile.
Le autorità di Shanghai lanciano l’allerta per l’acqua potabile dopo che alcune analisi effettuate la scorsa settimana hanno confermato la presenza di fenolo (un acido impiegato nella produzione di nylon e detergenti) nelle acque del fiume Yangtze. Stando a quanto dichiarato dai funzionari governativi di Zhenjiang, nella provincia dello Jiangsu, il ritrovamento di fenolo potrebbe essere legato alla perdita avvenuta in una imbarcazione sud-coreana.
Secondo lo Shanghai Daily al momento non ci sarebbero “minacce per la salute”, ma, la denuncia da parte di alcuni residenti della presenza di cattivi odori nei rubinetti, ha generato una psicosi tra la popolazione, con conseguente corsa all’acquisto di bottiglie di acqua potabile.
Dal canto suo il Direttore locale del Dipartimento per la protezione ambientale, ha sottolineato come, nel caso venissero riscontrati livelli anomali di agenti chimici, la città sia pronta a chiudere la sua principale riserva di acqua.
L’inquinamento atmosferico e ambientale, unitamente alla contaminazione di cibi e bevande, non rappresentano un problema nuovo per la Cina del progresso economico, basti pensare che solo il mese scorso la fuoriuscita di cadmio da un’industria mineraria ha provocato la contaminazione di due fiumi nel Paese. In numerose occasioni il Governo di Pechino ha ribadito la volontà di contrastare la perdita di agenti inquinanti e tossici dalle industrie e dagli allevamenti, ma purtroppo fino a questo momento l’impegno non è stato sufficiente.
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