Giovedì scorso, durante il consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, Li Baodung, rappresentante cinese delle Nazioni unite, ha dichiarato che la Cina «sostiene la liberalizzazione e la facilitazione del commercio globale e si oppone al protezionismo commerciale in tutte le sue forme». Ha inoltre affermato che il commercio è la chiave per la ripresa economica mondiale che ha colpito soprattutto i paesi sviluppati.
Un primo segnale verso questa direzione si è già avuto con l’eliminazione del divieto di importazione della carne di maiale dagli Stati Uniti. La proibizione di questo prodotto si era decisa nel corso del 2009, in seguito alla diffusione del virus H1N1 che aveva pesantemente diminuito il consumo di carne suina e il suo commercio. Già ad ottobre però Cina e Stati Uniti si erano accordati per riprendere gradualmente le importazioni verso la Cina della carne di maiale.
Probabilmente l’apertura verso la liberalizzazione favorirà anche l’importazione di minerali ferrosi, la cui dipendenza in Cina raggiunge oggi il 70% del commercio mondiale.
Un primo segnale verso questa direzione si è già avuto con l’eliminazione del divieto di importazione della carne di maiale dagli Stati Uniti. La proibizione di questo prodotto si era decisa nel corso del 2009, in seguito alla diffusione del virus H1N1 che aveva pesantemente diminuito il consumo di carne suina e il suo commercio. Già ad ottobre però Cina e Stati Uniti si erano accordati per riprendere gradualmente le importazioni verso la Cina della carne di maiale.
Probabilmente l’apertura verso la liberalizzazione favorirà anche l’importazione di minerali ferrosi, la cui dipendenza in Cina raggiunge oggi il 70% del commercio mondiale.
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