Le conseguenze economiche del disastro sono molteplici, a cominciare dall’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli della zona. Nella provincia di Guangdong, ad esempio, il prezzo del riso è aumentato del 10% arrivando a circa 8 dollari a sacchetto. Anche la verdura, il tè, fiori freschi ed alcune erbe tipiche di quell’area hanno subito incrementi notevoli di prezzo negli ultimi mesi. Le produzioni agricole, inoltre, sono fortemente diminuite: quella del riso è calata del 10% in quanto la canna da zucchero è stata decimata dalla siccità; nella provincia di Guangxi la produzione è stata addirittura fermata. Il prezzo dello zucchero, di conseguenza, ha raggiunto livelli altissimi. Tra gli effetti più devastanti c’è la misera condizione dei contadini, i quali hanno dovuto rinunciare al raccolto del grano e delle piante leguminose. La mancanza di acqua potabile e di lavoro rende la vita impossibile in queste aree, motivo per cui le autorità consigliano di trovare lavoro in altre zone come lavoratori migranti.
Gli aiuti economici per risollevare la drammatica situazione sono stati stanziati: 72 milioni di dollari per il rinnovo e la costruzione di riserve d’acqua, impianti d’irrigazione e acquedotti. Molti contadini hanno cominciato a coltivare mais, tabacco e patate con tecnologie e sistemi d’irrigazione che risparmiano acqua. Ma per limitare i danni il governo dovrebbe puntare maggiormente su progetti di conservazione dell’acqua, anche in previsione di fenomeni analoghi futuri. Secondo il ChinaDaily, il governo centrale avrebbe stanziato 922,4 miliardi di dollari per supportare i progetti da attivare nella regione colpita.