Il ministero cinese del commercio ha annunciato quote supplementari per l’esportazione di terre rare pari a 10.680 tonnellate.
Pechino sta puntando sull’utilizzo delle terre rare, quegli elementi minerali utilizzati per la produzione di semiconduttori, magneti e fibre ottiche, fondamentali per le nuove tecnologie.
Una nota diffusa da Danilo Bonato, direttore generale di ReMedia - società no-profit per la gestione dei rifiuti legati alle apparecchiature elettriche ed elettroniche - riporta che il ministero cinese del commercio ha annunciato quote supplementari per l’esportazione di terre rare pari a 10.680 tonnellate.
Affinché l’Europa non resti indietro, il Laboratorio E-Waste Lab - creato recentemente dal Consorzio ReMedia unitamente al Politecnico di Milano - ha stabilito che è opportuno concentrasi sul recupero e il riciclo di terre rare e metalli preziosi, in quanto, come ha affermato Bonato, “entro il 2015 la domanda globale di terre rare potrebbe raggiungere 210.000 tonnellate all’anno e, per essere soddisfatta, la produzione annua non cinese dovrebbe essere tra 45.000 e 70.000 tonnellate”, quantità che potrebbero essere recuperare attraverso il riciclo di apparecchiature elettriche ed elettroniche, cellulari in primis: “Se raccogliessimo tutti i prodotti venduti nel 2011 in Italia […] avremmo un valore di mercato pari a oltre 150 milioni di euro”. Attualmente vengono raccolti pezzi per un valore di mercato pari a 2 milioni di euro.
Pechino sta puntando sull’utilizzo delle terre rare, quegli elementi minerali utilizzati per la produzione di semiconduttori, magneti e fibre ottiche, fondamentali per le nuove tecnologie.
Una nota diffusa da Danilo Bonato, direttore generale di ReMedia - società no-profit per la gestione dei rifiuti legati alle apparecchiature elettriche ed elettroniche - riporta che il ministero cinese del commercio ha annunciato quote supplementari per l’esportazione di terre rare pari a 10.680 tonnellate.
Affinché l’Europa non resti indietro, il Laboratorio E-Waste Lab - creato recentemente dal Consorzio ReMedia unitamente al Politecnico di Milano - ha stabilito che è opportuno concentrasi sul recupero e il riciclo di terre rare e metalli preziosi, in quanto, come ha affermato Bonato, “entro il 2015 la domanda globale di terre rare potrebbe raggiungere 210.000 tonnellate all’anno e, per essere soddisfatta, la produzione annua non cinese dovrebbe essere tra 45.000 e 70.000 tonnellate”, quantità che potrebbero essere recuperare attraverso il riciclo di apparecchiature elettriche ed elettroniche, cellulari in primis: “Se raccogliessimo tutti i prodotti venduti nel 2011 in Italia […] avremmo un valore di mercato pari a oltre 150 milioni di euro”. Attualmente vengono raccolti pezzi per un valore di mercato pari a 2 milioni di euro.
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