Il governo cinese ha varato un nuovo piano di sviluppo destinato alle regioni dell’Ovest del Paese che sono ancora sottosviluppate e rappresentano una priorità per la Cina. Per questo nuovo piano di sviluppo Pechino ha deciso di investire 70 miliardi di euro.
La Commissione per le riforme e lo sviluppo nazionale ha assicurato che il piano vedrà la luce prima della fine dell’anno. Esso prevede la realizzazione di infrastrutture del valore complessivo di 682,2 miliardi di yuan (circa 68 miliardi di euro). Sono previsti 23 progetti per la costruzione di strade, autostrade, aeroporti, miniere di carbone, centrali nucleari ed elettriche. Inoltre, verranno introdotte nuove tasse sul petrolio e sul gas naturale che verranno applicate sulla base dei prezzi di mercato e non sulla quantità prodotta e sono previste anche agevolazioni per le aziende straniere che si trovano nelle aree più disagiate: tali aziende godranno di un’esenzione dalle tasse per il primo e il secondo anno e di una riduzione del %0% per i tre anni successivi. L’obiettivo di fondo del progetto è quello di espandere e favorire la domanda interna.La “Go west policy” risale a più di venti anni fa ed è rivolta alla Mongolia interna, allo Xinjiang, al Tibet, allo Yuannan e al Sichuan. Nei prossimi dieci anni, in queste zone arretrate ma ricche di risorse energetiche, saranno concentrate industrie di importanza strategica. Inoltre, agli abitanti di tali regioni, verranno garantiti servizi pubblici efficienti e un adeguato livello di istruzione e di assistenza sanitaria affinché le loro condizioni di vita migliorino.
La Commissione per le riforme e lo sviluppo nazionale ha assicurato che il piano vedrà la luce prima della fine dell’anno. Esso prevede la realizzazione di infrastrutture del valore complessivo di 682,2 miliardi di yuan (circa 68 miliardi di euro). Sono previsti 23 progetti per la costruzione di strade, autostrade, aeroporti, miniere di carbone, centrali nucleari ed elettriche. Inoltre, verranno introdotte nuove tasse sul petrolio e sul gas naturale che verranno applicate sulla base dei prezzi di mercato e non sulla quantità prodotta e sono previste anche agevolazioni per le aziende straniere che si trovano nelle aree più disagiate: tali aziende godranno di un’esenzione dalle tasse per il primo e il secondo anno e di una riduzione del %0% per i tre anni successivi. L’obiettivo di fondo del progetto è quello di espandere e favorire la domanda interna.La “Go west policy” risale a più di venti anni fa ed è rivolta alla Mongolia interna, allo Xinjiang, al Tibet, allo Yuannan e al Sichuan. Nei prossimi dieci anni, in queste zone arretrate ma ricche di risorse energetiche, saranno concentrate industrie di importanza strategica. Inoltre, agli abitanti di tali regioni, verranno garantiti servizi pubblici efficienti e un adeguato livello di istruzione e di assistenza sanitaria affinché le loro condizioni di vita migliorino.
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