È stato siglato nei giorni scorsi un importante accordo tra Canonical ed le autorità cinesi per lo sviluppo di un sistema operativo basato su Ubuntu. Perchino cerca così di allontanarsi sempre più dalle multinazionali americane.
Per Ubuntu si aprono grandi opportunità sul mercato cinese. Canonical, attraverso l’organizzazione Ubuntu Foundation, ha infatti annunciato la sigla di un accordo con il Ministero dell'Industria e dell'IT di Pechino che prevede lo sviluppo di un sistema operativo basato su Ubuntu desktop ed adattato alle esigenze del mercato locale.
Ubuntu è un sistema operativo GNU/Linux nato nel 2004, basato su Debian, che si focalizza sull'utente e sulla facilità di utilizzo.
Il nome che assumerà questo “nuovo” sistema operativo sarà Ubuntu Kylin ed una prima versione dovrebbe essere già disponibile il prossimo mese con una base software derivata da Ubuntu 13.04. Nell’accordo, l’edizione del sistema operativo presenterà, oltre ai language pack per il supporto delle lingue presenti sul territorio cinese, la distribuzione di alcuni popolari servizi di ricerca utilizzati dagli utenti cinesi quali per esempio il download di brani musicali, le mappe di Baidu, Taobao (shopping online), il supporto dei sistemi di pagamento utilizzati dagli istituti di credito cinesi, informazioni sul traffico.
L'accordo tra il Governo cinese e l’azienda del sudafricano Shuttleworth (che ha sede nell’Isola di Man) vedrà inoltre la nascita di un laboratorio comune a Pechino che guiderà lo sviluppo futuro della versione locale del sistema operativo.
Con questa mossa, Perchino cerca così di allontanarsi sempre più dalle multinazionali americane inducendo di fatto gli utenti ad allontanarsi da Microsoft Windows e passare ad un sistema operativo peraltro supportato dal governo.
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