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giovedì 4 ottobre 2012

Pechino punta deciso sull’energia solare

Persistono però i problemi. Sovracapacità produttiva e svolte protezioniste volute da Usa e Europa, avviate per contrastare la politica dei bassi prezzi cinesi, stanno mettendo a dura prova le industrie del made in Cina.

In vista del 2015, la Cina punta con forza sull'energia solare e il governo ha chiesto alle province di preparare, entro la metà del mese, dei piani di rafforzamento del mercato interno del fotovoltaico.
Pechino è intervenuta su due livelli. Da un lato, ha spinto le grandi banche nazionali (come la China Development Bank) a ricapitalizzare le aziende del settore con i conti in rosso; dall'altro di aumentare il peso dell'energia solare nel portafoglio energetico cinese. Per fare ciò sta cercando di dirottare sul mercato interno gli eccessi di produzione giacenti nei magazzini dei vari colossi come Suntech, Trina Solar, Ldk, che a seguito della crisi hanno già annunciato massicci licenziamenti.
Finora il 90% della produzione cinese di pannelli solari è stata orientata alle esportazioni e il governo punta a riconvertire le aziende alla produzione interna, anche per evitarne la chiusura
oggi la partita del solare cinese sia assai più complessa. “Il settore sta vivendo un periodo veramente difficile - spiega il direttore di una società europea attiva da anni nel Paese - Ci sono molti problemi e la loro soluzione non è dietro l'angolo come vorrebbe lasciar intendere il Governo annunciando piani di sviluppo destinati probabilmente a restare sulla carta”.

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