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lunedì 24 settembre 2012

Scontri al Foxconn

La polizia ha impiegato quasi 4 ore per sedare gli scontri. I disordini pare che siano scoppiati dopo che un operaio, rifiutatosi di svolgere del lavoro straordinario, era stato picchiato.

Era il luglio del 2010 quando sui giornali comparivano notizie relative al suicidio di alcuni dipendenti della Foxconn, azienda che produce i tablet per conto della Apple.
È notizia di oggi che più di 2mila dipendenti sono stati coinvolti in una maxi rissa scoppiata intorno alle 23 di domenica sera. Diversi gli operai arrestati. I disordini sarebbero scoppiati dopo che un operaio sarebbe stato picchiato poiché si rifiutava di fare lo straordinario. Solo alle 3 del mattino la polizia è riuscita a riportare la calma.
L’impianto di Taiyuan, nella provincia centro-orientale dello Shanxi, impiega quasi 80mila persone e in questi giorni è impegnata nella produzione e nell’assemblaggio soprattutto del retro dell’ultima versione dell’Iphone.
La Foxconn Technology Group, di proprietà della taiwanese Hon Hai Precision Industry Co., è attiva nel mondo con oltre 1,3 milioni di persone, lavorando per primarie società mondiali come Apple, Sony, Nokia e altri. Un report della FLA (Fair Labour Association) dello scorso aprile, confermava le “gravi e pressanti mancanze di conformità” circa le condizioni di lavoro degli operai cinesi, sia rispetto agli standard di condotta previsti dall’ente sia per quanto riguarda le leggi del Dragone.

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